Ecco i vincitori del concorso letterario di Altroquando 2020

La giuria ha deciso. Il concorso letterario per racconti di genere fantastico indetto dall’Associazione Altroquando ha i suoi vincitori:

  • Primo classificato: La quarta Roma, di Luca Nisi (Roma)
  • Secondo classificato: Fenice, di Martha Castellani (Rovio)
  • Terzo classificato: Armi pari, di Luca Brunoni (Neuchâtel)
  • Menzione speciale: Nuovo inizio, di Chiara Cattozzi (Roma)

Grazie al prezioso sostegno dell’ASSI, l’Associazione svizzera degli scrittori di lingua italiana, ai tre primi classificati vanno rispettivamente un primo premio di CHF 250, un secondo di CHF 150 e un terzo di CHF 100.

Lanciato lo scorso giugno, il concorso è stata la prima iniziativa pubblica di Altroquando, associazione culturale ticinese senza scopo di lucro che si dedica a divulgare e promuovere il genere fantastico in ogni sua forma e declinazione. La prima edizione aveva come tema “L’inizio” e ha raccolto la partecipazione di una settantina di racconti provenienti da Svizzera, Italia e Germania, sottoposti in forma anonima alla giuria.

Il compito di scegliere i racconti vincitori è andato ai giurati Barbara Bottazzi (insegnante di scrittura creativa, direttrice didattica dei laboratori della Scuola Yanez e coordinatrice del blog letterario Gli amanti dei libri), Paolo Vandoni (regista e autore dei cortometraggi di genere fantastico Alice in Stormland e Clonazioni Inc.) e Yuksel Degabriel (insegnante di inglese e italiano alla scuole medie e dottoranda all’Università di Losanna con una tesi sulla letteratura sovrannaturale). L’ordine di classifica finale è stato stilato da un ospite d’eccezione in veste di supergiurato: Marco Manetti dei Manetti Bros.

Registi, sceneggiatori e produttori attivi dalla metà degli anni Novanta, oltre alla fortunata serie tv L’ispettore Coliandro, i fratelli Marco e Antonio Manetti hanno firmato film come Zora la vampira, Piano 17, Song’e Napule, Ammore e malavita (David di Donatello 2018 come miglior film) e l’imminente Diabolik, assicurandosi un posto d’onore fra le più vivaci e coinvolgenti realtà del cinema italiano degli ultimi decenni. Marco Manetti ha partecipato all’iniziativa di Altroquando grazie alla fondamentale collaborazione del NIFFF – Neuchâtel Fantastic Film Festival.

Sulla pagina facebook e sul sito di Altroquando sono gli stessi giurati a presentare i vincitori.

Queste le motivazioni della giuria:

Primo classificato: La quarta Roma, di Luca Nisi (Roma)

È un racconto che, con un passo narrativo coinvolgente, trasporta immediatamente in un mondo parallelo: il suo punto forte risiede proprio nella capacità di evocare in poche righe un futuro possibile in cui i robot sono dei dimenticati, degli emarginati. Il lettore diventa un testimone, quasi un compagno dei robot e ci si rende conto che la tecnologia diventa obsoleta e senza significato quando è privata del suo creatore. Il tempo passa e l’esistenza di una macchina non ha più senso se viene a mancare lo scopo primario per cui è stata creata: servire il genere umano.

Secondo classificato: Fenice, di Martha Castellani (Rovio)

Racconto molto serrato ed essenziale: la narrazione si sviluppa su un doppio punto di vista. Due fazioni che si scontrano convergono narrativamente, incrociandosi e sovrapponendosi. Attraverso un continuo senso di tensione prima dello scontro finale, il racconto riesce a creare un universo lontano in poche righe: il lettore s’immagina quello che è successo anni prima fino ad arrivare a un finale quasi epico, ossia a una risoluzione con lieto fine aperta a un futuro con nuovo inizio pieno di speranza.

Terzo classificato: Armi pari, di Luca Brunoni (Neuchâtel)

Con una scrittura concisa e con dialoghi da sceneggiatura di un film, l’autore ha saputo trasmettere efficacemente la sgradevole sensazione di un controllo esterno sulle nostre vite basato su una tecnologia futura, rendendo il tutto molto credibile e avvincente. Il racconto riesce a combinare in modo brillante il cyberpunk con una vicenda a sfondo legale; la risoluzione finale con colpo di scena è degna del miglior giallo giudiziario.

Menzione al merito: Nuovo inizio, di Chiara Cattozzi (Roma)

Racconto preciso con un tono a tratti ironico: attraverso il finale che ribalta completamente il punto di vista, la narrazione mette in evidenza una condizione di vita nella quale si negano le emozioni, si nega il proprio lato umano. In questo futuro distopico, l’umanità è considerata un difetto, un limite.

Ulteriori informazioni:
Davide Staffiero, presidente Associazione Altroquando

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